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Archiviare Pec con Outlook Mission Impossible.

Molti ci chiedono se vi è possibilità di archiviare messaggi PEC utilizzando Microsoft Outlook. 

LA RISPOSTA E' SEMPRE LA STESSA NO,  Il motivo è molto semplice: 

1 - Il formato di memorizzazione dei messaggi di posta deve essere obbligatoriamente quello previsto al punto 5.8 dell'allegato 2 del Dpcm 03/12/2013 

5.8 Formati Messaggi di posta elettronica Ai fini della conservazione, per preservare l’autenticità dei messaggi di posta elettronica, lo standard a cui fare riferimento è RFC 2822/MIME.

2 - Qualsiasi addins si utilizzi per produrre il file eml partendo da un messaggio di Outlook, genera un eml DIVERSO da quello originale (ne abbiamo provati svariate decine, di quelli free e a pagamento).

2.1 - In conseguenza di quanto sopra la verifica della firma del messaggio PEC risulta non valida, ANCHE SE VERIFICATA CON LO STESSO OUTLOOK.

errore pec

COSA FARE

Per scaricare la pec utilizzare un client di posta diverso, ad esempio Thunderbird o simili e assicurarsi che il messaggio salvato sia nel formato precedentemente specificato. 

Verificare  la validità del certificato (aprire il file con click destro e visualizzarlo con qualsiasi client di posta, l'icona del certificato deve indicare che la firma è valida)

Archiviare il file così ottenuto tramite il protocollo (modulo ArchiProto) che provvede ad interpretare automaticamente tutti i dati del messaggio e ad associare l'anagrafica del mittente e del destinatario (se nell'archivio anagrafiche la pec è stata specificata, diversamente inserire l'anagrafica corretta).

SVILUPPI

La PEC, ad oggi, è MOLTO POCO CONSIDERATA, normalmente non viene archiviata, non viene conservata secondo le regole e rimane nella casella di posta con tutte le conseguenze ed i rischi del caso. 

A Breve, all'interno del modulo protocollo verrà reso disponibile un client capace di scaricare i messaggi NEL FORMATO CORRETTO, protocollarli e consentire funzioni avanzate di gestione. 

 

Ini Pec , funziona

Diciamoci la verità dopo il rigore sbagliato di ieri sera , siamo andati a letto con l'idea che in Italia va tutto storto e non funziona niente .

Oggi invece abbiamo scoperto che Inipec funziona e potrebbe essere lo stimolo giusto per iniziare ad utilizzare la PEC in modo serio e diffuso . 

Ad oggi le caselle PEC sono veramente inutilizzate o quanto meno sotto utilizzate. A parte i rapporti con la Camera di Commercio e le comunicazioni dei certificatori stessi che ti avvisano di rinnovi, scadenze ed altro, i messaggi PEC significativi sono una rarità.

Con INIPEC possiamo recuperare l'indirizzo PEC di professionisti e imprese e con Indice pa  quella di tutti gli enti pubblici. 

La PEC, lo ricordiamo, è un mezzo di spedizione che ha gli stessi effetti giuridici della raccomandata, gli enti pubblici non possono rifiutarla, le aziende non possono nasconderla. 

Il recapito di un documento con la PEC è immediato, la ricevuta fa fede a tutti i fini di legge. Ovvio che i documenti inviati devono essere formalmente correttti (redatti nella forma corretta), in formato statico e sottoscritti con firma digitale .

L'augurio è che l'Italia Digitale segni questo goal.

Home page Inipec
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Ini Pec , al via l'8 giugno prossimo

INI PEC è "Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti " regolamentato dal Ministero dello sviluppo economico lo scorso 19 marzo.

Si tratta di un servizio totalmente automatizzato che consentirà di conoscere (e di utilizzare) gli indirizzi PEC di tutti i professionisti e le imprese. L'aggiornamento dei professionisti avviene da parte degli Ordini professionali e quello delle imprese dalla Camera di Commercio.

Questo elenco si aggiunge a quello delle Pec della p.a.  iPa indice delle pubbliche amministrazioni e completa il quadro di utilizzo della Pec.

A questo punto dipende solo dalle imprese e dagli uffici pubblici utilizzarla. Ogni Pec è una raccomandata a costo zero , con consegna immediata e con garanzia di ricevuta, può essere un ottimo sistema per inoltrare ogni tipo di documento importante. 

L'attivazione avverrà a brevissimo, l'8 giugno è previsto il versamento degli elenchi .

Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata delle imprese e dei professionisti (INI-PEC). (13A02969) (GU n.83 del 9-4-2013) 

 
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ItaliaDigitale, tavola rotonda Anorc del 22 ottobre. Resoconto

Come promesso pubblico un breve riassunto dell'incontro organizzato da Anorc lo scorso 22 ottobre. Il tema principale era quello di rendere noti i risultati della ricerca effettuata da Anorc sullo stato della digitalizzazione nella pubblica amministrazione.

I dati della ricerca sono disponibili qui

Ha iniziato la giornata un intervento della dott.sa Maria Pia Giovannini  dell'Agenzia per l'Italia Digitale (A.i.D.). Il suo intervento ha portato poche novità, si è soffermata sul decreto digitalia (che abbiamo già commentato) e sulla evoluzione di Digitpa, assorbita all'interno dell'AID. Molte attenzione è stata data al "contrassegno digitale" ovvero alla riproduzione su carta dei documenti digitali. Digitpa ha emesso (o sta emettendo) linee guida molto analitiche che sicuramente appena possibile andremo ad analizzare.

La Dott.sa Masella, anch'essa di AID ha trattato la questione degli accreditamenti. Devo dire la verità non mi è chiaro come si svolgeranno le certificazioni, credo che dovranno uscire delle precisazioni, fermo restando che le domande possono essere già inviate. Per quanto riguarda le Pubbliche amministrazioni, queste dovranno utilizzare ESCLUSIVAMENTE conservatori accreditati.
L'approccio è alquanto strano, o meglio è in linea con questa idea (che personalmente non condivido) che la conservazione digitale debba necessariamente essere effettuata in outsourcing. Per il pubblico dove i termini di conservazione sono molto lunghi può anche essere ragionevole, per i privati è un concetto allucinante. Se io volessi conservare digitalmente il mio modello unico , dovrei rivolgermi ad un conservatore accreditato ? Mi sembra veramente fuori luogo , conservare un file pdf per 10 o 20 anni è molto più semplice che gestire un sistema contabile.

Il Dott. Piancaldini, che molti conoscono perchè ha partecipato al Briefing on line tenuto a settembre,  ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda il Forum della Fatturazione elettronica, dando come prima cosa la notizia del parere favorevole del consiglio di stato sulla schema di regolamento ministeriale per la gestione dei processi di fatturazione elettronica verso la p.a. (notizia che trovate qui ) , ha confermato che entro l'anno verrà sicuramente emesso il decreto per il recepimento della direttiva cee 2010/45 e confermando che sono iniziati i lavori e le consultazione per modificare il DM 23/01/2004 nella parte che riguarda i termini di conservazione delle fatture (verrà portato a 1 anno) .

Ha promesso anche di spingere il MEF, rappresentato dal Dott. Paolo Tremarchi ad esaminare quanto prima la questione dei bolli (non siamo gli unici a lamentarsi finalmente ) alla luce anche della circolare 5e che ha complicato (non poco ) le cose . Argomento trattato qui .

Anche il decreto sulla fattura elettronica per la p.a. potrebbe essere pronto entro l'anno.

Tremarchi è stato molto breve e ha incentrato il suo intervento sulle norme, criticando un pò l'operato di digitpa. RIvendica norme più semplici, meno inutilmente dettagliate, ribadendo che l'informatica è una materia in continua evoluzione e non ha senso a livello di norme andare troppo nel dettaglio.

I partecipanti erano pochi e gli applausi erano più di rito che di convinzione, io sottobanco ho applaudito perchè ho condiviso appieno il suo intervento.

Tra un intervento e l'altro il Dott. Lisi di Anorc ha illustrato i dati della ricerca, a conclusione c'è stato un intervento del Dott. Giovanni Manca che ha criticato un pò questo ritorno di fiamma della CIE (Carta di indentità elettronica)  e ha espresso qualche perplessità sul futuro delle smart card.
Un brevissimo intervento del Dott. Andrea Caccia ha fatto alcuni cenni agli standard utilizzati ed esaminati a livello Europeo e in particolare alle norme ETSI per la conservazione.

Nel complesso la mattinata è stata interessante, ma la partecipazione non è stata ampia (una sessantina di persone in tutto) .  Se fosse stata in video conferenza, i risultati sarebbero stati gli stessi in termini informativi ma la partecipazione più agevole.

 

Ho avuto modo di ricevere anche il primo numero di Documento Digitale, il periodico edito da Anorc. Devo dire che averlo in formato cartaceo mi ha fatto strano, avrei preferito una pubblicazione digitale, tuttavia ho apprezzato i contenuti.

 

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Pec trattata come spam, errore di Outlook ?

Non chiedetemi perchè e per come, ma mi son ritrovato con alcune ricevute pec (di consegna) nella cartella della posta indesiderata

 

 

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Liberi di non condividere ma non dite che ci mancano le idee

Ancora una Agenda Digitale per l'Italia e ancora una volta proposte per semplificare, migliorare, modernizzare, il paese

http://www.multimediait.com/FILE/VARI/AGENDA-DIGITALE-2.PDF

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PEC, effetti collaterali

Questa mattina ho trovato una sorpresa, un messaggio PEC dalla camera di commercio.

Li per li mi sono quasi allarmato, sta a vedere che non ho pagato il diritto annuale invece no, si tratta della solita comunicazione dove viene riepilogato l'importo del diritto annuale da pagare, fino allo scorso anno arrivava cartacea, ora arriva tramite pec.

Quello che fa strano è la clausola che è stata inserita nel messaggio che recita:

" Questo è un messaggio inviato automaticamente. Non utilizzare "reply" o "rispondi" all'indirizzo mittente, perché è una casella non presidiata e qualsiasi messaggio verrà cestinato. "

La cosa è alquanto originale e c'è da chiedersi se è plausibile per un messaggio inviato da Posta Certificata.

Facciamo un confronto con il cartaceo, sarebbe come mettere di fianco all'indirizzo del mittente, non scrivetemi a questo indirizzo , ogni comunicazione ricevuta sarà cestinata .

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La PEC è una raccomandata, come conservarla ?

Il 22 e 23 Maggio presenteremo in un evento on line , la nuova versione del software di gestione del protocollo, adeguato alla gestione delle PEC  e delle relative ricevute.

Durante l'evento verranno presi in esame tutti gli aspetti organizzativi legati alla gestione della PEC, dalla conservazione dei documenti di origine (bozze) a quella dei messaggi veri e propri e delle ricevute.

I corsi iniziano alle ore 15,00 e hanno una durata di 3 ore. Usufruibili ovunque tramite un collegamento web e un pc dotato di audio.

iscrizione al corso pec

 

 

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