Posts From February, 2012

Aggiornamento sulla situazione marche temporali

Ormai tutti voi sapete che le marche temporali emesse prima del 2007 hanno diversi errori e non sempre si riesce ad inviare la comunicazione all'Agenzia delle Entrate richiesta per i documenti tributari (art. 5 del DM 23/01/2004). Riepiloghiamo di seguito le soluzioni che si possono adottare.

soluzione 1 applicare nuova marca

Una possibile soluzione consiste nella ri-marcatura, così come illustrato nelle istruzioni che trovate negli aggiornamenti, attività che in taluni casi risulta complessa, visto che si tratta di migliaia di supporti.

Il programma di consultazione gratuita (archireader) è stato adeguato e ora è in grado di leggere anche i supporti che contengono la doppia marcatura.

Questo non risolve le eventuali marche non valide applicate ai documenti.

soluzione 2 non inviare i documenti prescritti

Un'altra possibilità è quella di NON INVIARE le comunicazioni per quei documenti che, ancorchè riferiti a normativa fiscale, non sono più accertabili per scadenza dei termini.

Allo stato attuale risultano prescritti gli anni FINO AL 2006. Ovvio che se esite un contenzioso in atto, la prescrizione viene sospesa e in quei casi è bene adottare la soluzione 1

soluzione 3 inviare e conservare la ricevuta di errore

una terza soluzione (suggerita da alcuni commercialisti) è quella di inviare comunque la comunicazione e conservare la ricevuta con l'errore. In effetti il fatto che la marca temporale non sia corretta non dipende dal contribuente (che l'ha anche pagata) ma dai certificatori e dagli organi di controllo.

soluzione 4 Rivolgersi al provider delle marche temporali

Possono fare poco , ma è comunque opportuno informare del problema anche i certificatori che hanno rilasciato la marca temporale (ognuno ha un call center a cui ci si può rivolgere). Noi abbiamo già provveduto ad informarli per i casi di cui siamo a conoscenza ma è probabile che alcuni degli utilizzatori dei nostri programmi abbiano casi diversi da quelli che noi conosciamo, considerato anche il fatto che la marcatura viene applicata dal 2004 (l'anno 2004 le marche erano gratis ed il servizio era ancora in fase di test)

Noi abbiamo fatto il possibile

Dal canto nostro abbiamo fatto il possibile affinchè il tutto si risolvesse positivamente. Abbiamo fatto notare a Associazioni e organismi vari già da maggio dello scorso anno l'esistenza del problema. Ma non sempre è facile farsi ascoltare.

 

Su questo argomento è stata aperta una discussione nel forum

 

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Come appare un messaggio PEC dopo alcuni anni

Si sta discutendo di come appare un messaggio PEC una volta che il certificato è scaduto e come sia possibile cercare o scaricare la crl.

La crl non l'ho trovata, il messaggio ed i certificati appaiono (ovviamente) in questo modo.

 

 

 

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Chi difende le imprese dai consulenti che si inventano gli obblighi ?

Anche io, come molti, ero convinto che vi fosse l'obbligo di riportare l'indirizzo PEC nella carta intestata e nei siti web. Questa mattina però ho voluto approfondire e sono andato a leggere con attenzione le norme. 

Cominciamo dal Decreto Legge 29 novembre 2008 n. 185 che all'articolo 16 stabilise

comma 6. Le imprese costituite in forma societaria sono tenute a indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al registro delle imprese ..

prosegue obbligando le imprese esistenti a comunicare la PEC entro 3 anni, esonerando l'operazione dall'imposta di bollo.

al comma 7 si preoccupa dei professionisti

7. I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata ....

... Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni,

Infine il comma 8 prevede l'obbligo per le amministrazioni pubbliche
8. Le amministrazioni pubbliche .... istituiscono una casella di posta certificata o...  per ciascun registro di protocollo e ne dannocomunicazione al Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, che provvede alla pubblicazione di tali caselle inun elenco consultabile per via telematica.

 

Dunque la legge istitutiva dell'obbligo della Pec per imprese professionisti non prevede che questa venga resa pubblica, non prevede che venga riportata nei siti e nella carta intestata. Ma i giuristi diranno, attenzione esiste l'art. 2250 del codice civile recentemente riformato. Leggiamolo.

Art. 2250. Indicazione negli atti e nella corrispondenza.

Negli atti e nella corrispondenza delle società soggette all'obbligo dell'iscrizione nel registro delle imprese [2188] devono essere indicati la sede della società e l'ufficio del registro delle imprese presso il quale questa è iscritta [2199, 2200] e il numero d'iscrizione.

Poi parla di capitale, scioglimento socio unico, pubblicazione in altra lingua e infine

Le società di cui al quinto comma che dispongono di uno spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico forniscono, attraverso tale mezzo, tutte le informazioni di cui al primo, secondo, terzo e quarto comma (1).

 

Dunque da nessuna parte è specificato che occorre indicare l'indirizzo pec, Per stabilire che tale obbligo esiste, dobbiamo arrampicarci sugli specchi e considerare la PEC una domiciliazione come tale sarebbe equiparata ad una sede e quindi obbligatoriamente indicata nella documentazione.

Ma chi ce lo fa fare ?

chi vuole un indirizzo pec può rivolgersi al registro imprese e ottenerlo . Pubblicarlo su siti e documentazione significa attirare sull'indirizzo PEC altro spam e comunicazioni INDESIDERATE che per le imprese sono un costo e per la gestione sono un pericolo.

Dove sbaglio ?

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La tecnologia informatica è più complessa e articolata del diritto.

In questi giorni si è discusso sulla gestione delle Email e in particolare delle Pec. Ripassando la lezione, sono andato a vedere nel dettaglio come la gestiamo noi. Premetto che siamo una micro impresa con 10 persone ma che utilizziamo le stesse tecnologie e gli stessi processi di grandi imprese.

La posta normale

La posta elettronica "normale" (non certificata) è ricevuta tramite due domini. Il primo con suffisso .it e un secondo con suffisso .net più recente .

Dominio it

è gestito su un server esterno. Sono gli indirizzi email più vecchi per cui quelli che ricevono maggior spam (attivati nel 1998).

Filtri spam e virus

Sul server esterno sono attivi diversi filtri, il primo RIGETTA le email che provengono da server indicati come spammer.

Queste email non vengono proprio accettate, quindi non viene memorizzato nulla se non il rifiuto in un log.

Le email che passano il primo filtro, finiscono in un secondo filtro che elimina quelle con virus.

Le sopravvissute, vengono passate ad un terzo filtro che identifica quelle che "sembrano" spam. Nel fare questa terza analisi i parametri sono ampi per evitare di scartare anche quelle che non sono spam e che devono giungere in azienda. Lo spam viene memorizzato in cassette di posta temporanee che dopo un pò di tempo si svuotano da sole, o meglio arrivate ad una certa dimensione si eliminano le piu vecchie.

Quelle che passano il 3' filtro vengono recapitate al server interno che le smista

Recapito al client

Ogni client ha un ulteriore filtro che elimina altro spam e lo mette nella cassetta Indesiderata dell'utente, il quale può controllare o cancellare

Server interno

Il server interno è il gestore del suffisso .net quindi è un server front end. Qui esiste un sistema di backup che copia tutti i messaggi ricevuti su file esterni. Il limite è molto ampio nell'ordine dei centinaia di gigabyte quindi nel backup troviamo tutto quello che viene ricevuto fino a che non si arriva alla capienza massima poi i più vecchi vengono buttati.

Recapito al client ed evidenziazione spam

Tolti i virus, quel che rimane viene inviato ai client di posta, mantenendo però gli originali sul server.

I Client possono eliminare lo spam, cancellare le email non spam e recuperarle per 30 giorni.

Protocollo di quelle che riguardano gli affari

Per quelle che riguardano l'attività , si attiva il protocollo che invia il messaggio al sistema di conservazione, assegnando un progressivo di ricezione e compilando i campi mittente destinatario oggetto data.

Gli operatori possono aggiungere altre informazioni, ad esempio indicare la ragione sociale esatta del cliente (esiste una rubrica clienti per la codifica rapida e la traduzione del nome presente nell'email in ragione sociale ditta e nome cliente. I messaggi protocollati vengono cancellati dal server (una copia rimane nel back up iniziale)

Le Pec

Ora ci sono anche due indirizzi PEC, uno che riguarda l'azienda (casella di posta principale) e uno che riguarda le attività commerciali. Questi vengono scaricati da due client specifici ma memorizzati in caselle postali sul server interno. Per cui anche questi finiscono nella copia generale.

I client decidono cosa protocollare. Le ricevute di spedizione vengono collegate automaticamente al protocollo del primo invio e conservate in archivi separati dal protocollo anche se collegati.

La conservazione

Gli archivi del protocollo inviati e ricevuti, sono soggetti a conservazione sostitutiva. La cadenza è blanda nel senso che quando sono a posto, li masterizziamo. D'altronde non siamo un ente che concentra tutte le sue attività sul protocollo e anche per gli archivi di conservazione c'è un sistema di backup che mantiene copia di tutti i file cancellati e modificati.

Protocollo speciale Assistenza Tecnica

Le email inviate al servizio di assistenza seguono un protocollo speciale. Questo è collegato ad uno speciale elenco che comprende tutti i titolari di licenza d'uso dei nostri programmi. Questi possono essere clienti diretti dell'azienda o clienti di rivenditori o di distributori, quindi è una anagrafica più ampia rispetto al semplice elenco clienti fornitori che si ottiene dal sistema contabile.

La codifica particolare delle email di assitenza si è resa necessaria per consentire ad ogni utente di ritrovare in un solo contenitore tutte le questione trattate con i nostri tecnici. Nel protocollo assistenza difatti, confluiscono le richieste che il cliente inserisce direttamente, le email, le trascrizioni delle chat che si attivano durante i collegamenti di tele assitenza.

Perchè tutto questo "ambaradan"

Il motivo è semplice la quasi totalità delle nostre attività nasce da un messaggio di posta. Tramite posta ci arrivano tutti gli ordini di materiale, le richieste di licenza, i contratti.
Dal punto di vista delle norme, il codice civile IMPONE la conservazione delle "lettere e telegrammi" relative ad ogni affare (art. 2214) per un periodo di almeno 10 anni (art. 2220) , ma ormai lettere e telegrammi sono email, trascrizioni di chat, documenti elettronici formati tramite raccolta di dati sul web , etc. etc. Potevamo fare a meno di attivare sistemi ordinati e precisi di catalogazione e conservazione ? direi di no. Ma al tempo stesso non possiamo conservare ordinatamente tutto e tanto per dare un valore, la parte scartata (Spam, virus) pesa per l' 83% delle comunicazioni ricevute dai due server.

Collegamento con i documenti gestionali.

Se viene generata una conferma d'ordine che contiene il riferimento al protocollo, il sistema collega i due documenti automaticamente. Quando si protocolla una risposta invece si collega manualmente (si fa per dire basta una ricerca) al documento ricevuto e vice versa.

Pec senza spam

Sarebbe stato bello avere la PEC esente da spam e da virus. Si poteva fare vincolando la spedizione ad una accettazione da parte del destinatario, del dominio del mittente. Si poteva anche inserire come domini accettati di default quelli di tutti gli enti. Cosi si sarebbe evitato di avere lo spam anche nelle pec. Ma il legislatore ha preferito fare diversamente. Ognuno può avere l'indirizzo pec e inviare una email pec senza dover chiedere nulla.

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Nasce il Conservatore Accreditato

Pubblicata in gazzetta la circolare 59 del 29 Dicembre emessa da Digitpa. Si riferisce alle modalità per presentare domanda di accreditamento da parte dei soggetti pubblici e privati che svolgono attivita' di conservazione
Il testo intero in pdf qui

Aperto anche un 3d nel forum per una discussione più ampia

FORUM CONSERVATORI ACCREDITATI

 

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Le nuove regole tecniche del documento informatico

Sto studiando le nuove regole tecniche che sono state pubblicate e , in tutta onestà , sono preso da un serio sconforto. 

Questo che segue è il confronto tra l'articolo 3 (formazione del documento informatico) versione settembre e quella attuale. Ditemi voi se le modifiche apportate hanno migliorato o meno la stesura.

 

Articolo 3. Formazione del documento informatico

Versione di settembre

1. La formazione del documento informatico comprende le attività di cui alle seguenti principali tipologie:
a) redazione tramite l’utilizzo di appositi strumenti software;
b) acquisizione della copia per immagine su supporto informatico di un documento analogico, acquisizione della copia informatica di un documento analogico, acquisizione per via telematica o su supporto informatico;
c) registrazione informatica delle informazioni risultanti da transazioni informatiche o dalla presentazione telematica di dati attraverso moduli o formulari resi disponibili all’utente;
d) generazione o raggruppamento anche in via automatica di un insieme di dati, provenienti da una o più basi dati anche appartenenti a più soggetti interoperanti, secondo una struttura logica predeterminata e memorizzata in forma statica.

Articolo 3.

Formazione del documento informatico

Versione attuale

1. Il documento informatico è formato mediante una delle seguenti principali modalità: redazione tramite l’utilizzo di appositi strumenti software;

a) acquisizione di un documento informatico per via telematica o su supporto informatico, acquisizione della copia per immagine su supporto informatico di un documento analogico, acquisizione della copia informatica di un documento analogico;

b) registrazione informatica delle informazioni risultanti da transazioni o processi informatici o dalla presentazione telematica di dati attraverso moduli o formulari resi disponibili all’utente;

c) generazione o raggruppamento anche in via automatica di un insieme di dati o registrazioni, provenienti da una o più basi dati, anche appartenenti a più soggetti interoperanti, secondo una struttura logica predeterminata e memorizzata in forma statica.

 

Per la cronaca era stata proposta questa impostazione (che eliminerebbe diversi articoli)

1 DOCUMENTO:
Rappresentazione di atti o fatti

2 DOCUMENTO DIGITALE:
Documento memorizzato sotto forma di sequenza di caratteri binari (comunemente detta file) su un supporto di memorizzazione digitale e identificato attraverso un nome (stringa di caratteri) e una estensione (stringa di caratteri successiva all’ultimo punto) che identifica il Formato del file, riproducibile tramite appositi dispositivi (hardware + software) identificabili in base all’estensione stessa. Il formato può essere identificato anche da attributi presenti all’interno del file stesso.

3 DOCUMENTO INFORMATICO:

Documento digitale la cui integrità e origine è rilevabile tramite una firma digitale

4 SUPPORTI DI MEMORIZZAZIONE DIGITALE:

Dispositivi elettronici, magnetici, ottici, o di qualsiasi altra natura adatti a conservare nel tempo informazioni digitali.

Formazione del documento informatico

 

il DOCUMENTO INFORMATICO:

 nasce con la memorizzazione di un file,

 si perfeziona con l’applicazione della Firma digitale,

 assume una data presunta con il Riferimento Temporale,

 una data certa opponibile a terzi con la Marca Temporale,

 entra a far parte di un Contesto con l’Archiviazione ,

assume proprietà logiche con la Codifica

ne viene garantita la fruibilità nel tempo con il processo di Conservazione



 

 

 

 

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Fai un gesto per l'Italia

Fai un gesto per l'Italia, regola la temperatura interna a 19 gradi. #emergenza #gas #Italia passa parola e fai rispettare la legge massimo 20, meglio 19.

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La novità è nella barra

Una volta scelto il sito volunia offre una barra di navigazione che continua ad accompagnare l'utente nella scoperta delle pagine del sito e nei contenuti. Per il momento non mi sembra una cosa straordinaria. Occorre provarlo.

Forse da questa sera sarà utilizzabile, vediamo.

 

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Oggi nasce Volunia, un nuovo motore di ricerca (promessa)

Sto seguendo in diretta dall'Università di Padova la presentazione "MONDIALE" di un nuovo motore di ricerca pensato da Massimo Marchiori e realizzato da una start up Italiana . Molte parole per ora ma non ho ancora visto nulla tranne un proiettore che non funziona e che tanti giovani hanno partecipato alla realizzazione.
Bene, speriamo che prima di sera ci faccia vedere una ricerca, è la 4' volte che Marchiori dice cerco di essere breve.

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